L'esplorazione delle nuove frontiere della biologia e dell'informatica procede a passi da gigante ai piedi delle Alpi. È infatti sulle colline di Povo, a pochi minuti da Trento, che ha sede il Cosbi, il Centro per la biologia computazionale e dei sistemi che poche settimane fa, insieme ad alcuni colleghi francesi e tedeschi, ha vinto la prima competizione internazionale di modellazione dei sistemi biologici a Dagstuhl, in Germania.
Si tratta di un risultato importante per il centro, lanciato nel 2005 con un accordo tra la Provincia di Trento e la Microsoft, accordo firmato personalmente da Bill Gates, e con il sostegno dei ministeri della Ricerca e dell'Innovazione. Il riconoscimento è, infatti, la coronazione di BlenX, un nuovo linguaggio messo a punto nei laboratori trentini che permette di modellare, simulare e analizzare i sistemi biochimici complessi come quelli che regolano la vita delle cellule del nostro organismo. «Un esempio di questi meccanismi – spiega Corrado Priami, direttore del centro e docente di informatica all'Università di Trento – sono le interazioni tra ciclo cellulare e ritmo circadiano, due orologi biologici che, se mal regolati, possono causare malattie gravi come i tumori. La comprensione di tali ritmi può anche portare a migliorare le applicazioni della cronoterapia, cioè la determinazione del momento della giornata più favorevole alla somministrazione dei farmaci».
L'ambiziosa sfida dei ricercatori del Cosbi, un ente non profit sostenuto in parti eguali dalla Provincia e dal gigante di Seattle, di utilizzare bit ed equazioni per descrivere i sistemi biologici e fisico-chimici sta squarciando il velo della complessità su molti meccanismi di base dei sistemi naturali. «L'approccio è estremamente interdisciplinare e internazionale – spiega Priami – perché nel centro sono confluiti chimici, fisici, biologi ingegneri e informatici provenienti da tutto il mondo e ognuno con un suo diverso punto di vista. E questa diversità di punti di vista e competenze si sta rivelando una risorsa preziosa per le nostre ricerche».
BlenX stesso è un esempio di innovazione, perché consentirà di evitare l'esplosione della dimensione dei modelli all'aumentare delle entità biologiche coinvolte, dimostrando sul campo come l'informatica costituisca una base teorico-pratica migliore della matematica nella costruzione di laboratori biologici artificiali.
Lo sviluppo di questi strumenti e la loro divulgazione nella comunità scientifica va anche nell'ottica, pienamente sposata dalla Commissione europea, di diminuire il più possibile l'uso delle cavie mediante il disegno ottimale di esperimenti di laboratorio. Questo può essere fatto sfruttando al massimo le capacità di astrazione ed esecuzione tipiche dei linguaggi di programmazione.
«L'ispirazione puramente biologica del nuovo BlenX ha, però, delle ricadute anche in campo strettamente informatico – sottolinea Priami – perché apre alla possibilità di modellare in maniera scalabile sistemi informatici che evolvono sulla base dell'interazione e fornisce strumenti nuovi estremamente utili anche per i servizi web». BlenX è estremamente versatile a modellare in modo astratto il comportamento di servizi web e può essere equipaggiato con strumenti che assicurino prestazioni minime, una caratteristica molto interessante anche per l'industria It, sempre più interessata ai servizi di cloud-computing.
